Nella Milano del 1951, una squillo risolve i delitti a Lambrate
Margherita Grande, conosciuta come Rita, vive nella Milano degli anni ’50 in condizioni non certo agevoli. Grande lavoratrice presso la Trattoria del Sole, la vita di Rita cambierà drasticamente per una pacca sul didietro e una strizzata d’occhio.
Ne La squillo e il delitto di Lambrate di Dario Crapanzano, edito da SEM Libri, non un uomo, bensì una donna darà una svolta alla vita di Rita, proponendole di svolgere il lavoro più vecchio del mondo in un ambiente piacevole e pulito, guadagnando anche più del necessario.
Al centro del mondo di Rita c’è la famiglia, composta dai due fratelli minori e dalla nonna, vera donna di casa che mischia dialetto e italiano risultando immediatamente simpatica col suo sapere “di un tempo”.
Io ho mandato giù pastiglie e medicine per tutta la vita e sunt ancamò chì, sana cume un pess a settant’ann sunà. Cosa insegnano oggi a scuola, mah…
Anche gli amici della Ligera e le loro donne giocano un ruolo fondamentale nel convincere Rita ad intraprendere un’indagine che la porterà a risolvere un delitto, aprendo le porte – chissà? – ad una nuova professione.
Te se semper in gir, de la matina a la sira, te podet minga sta un pu a ca’ tua? Quand gh’è scur se poeu incuntrà de la bruta gent!
Sullo sfondo, la bella Milano e, in particolare, le zone intorno a Porta Venezia e Lambrate. Una Milano che ha a che fare con problemi concreti ed affronta la vita senza dramma. Una Milano dove la Ligera, così come era chiamata la prima malavita milanese, è fatta di banditi, piuttosto che da criminali, uomini d’onore che rubano spartendosi il bottino con i poveri della città e raramente usano la violenza.
https://www.facebook.com/SEMLibri/videos/1523987834317189/?q=dario%20crapanzano
#labiografadelweb vi augura buona lettura!
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