Al Mudec per la seconda edizione del Festival Internazionale di Poesia di Milano

Milano è poesia. Milano, con i suoi chiaroscuri, con le sue nebbie invernali e con i suoi cieli tersi dopo i temporali estivi è poesia. E, da sempre, fonte di ispirazione per grandi poeti, scrittori, pittori.

La Milano poetica si incontra sabato 13 e domenica 14 maggio 2017 al Mudec per la seconda edizione del Festival Internazionale di Poesia di Milano, organizzato dall’Associazione MilanoFestivaLetteratura ed invita tutti a godere delle innumerevoli attività ideate per indirizzare l’attenzione di grandi e piccini su un genere letterario che tutto include.

Dalle h. 10 di sabato 13 alle h. 21 di domenica 14 maggio 2017, i 53 eventi organizzati percorreranno i temi più diversi – dalla disabilità alla violenza sulle donne, dal rapporto con la natura al potere curativo della parola, passando per la bellezza. L’arte nel suo senso più ampio si affiancherà alla poesia per celebrare, respirare, danzare, recitare, dipingere le diverse realtà di una città, Milano, che contiene tutto il mondo.

E il mondo risponderà in oltre 2000 luoghi del pianeta Terra, ognuno nella propria lingua, attraverso il gemellaggio con l’evento Palabra en el Mundo ed altri festival che si sono uniti per celebrare la poesia, nel tentativo di costruire ponti al posto di muri.

Particolare attenzione sarà prestata ai diritti umani.

Infatti, il 13 maggio 2017 alle h. 16 i “Poeti per i Diritti Umani” daranno vita ad una performance di poesia e musica, che vuole sottolineare il diritto all’accoglienza e protezione di tutti i profughi in accordo con la Convenzione di Ginevra del 1951 e documenti analoghi.

Sempre in tema di diritti, un occhio di riguardo è rivolto alle donne. Diversi gli eventi dedicati, come quelli del 13 maggio – h. 12 Letterapia – Donne Insorte e Rianimazione Letteraria, e h. 17 Il sangue delle donne – e del 14 maggio 2017 h. 16 dal titolo Donne violate. Donne abusate, violate, ferite, anche nell’immagine; donne che, attraverso la poesia, vogliono esprimersi per cambiare il mondo.

 

La lingua italiana è al centro della seconda edizione del Festival Internazionale della Poesia di Milano. L’italiano, infatti, è la lingua dell’arte per eccellenza e va riscoperta e celebrata. Ecco perché, da quest’anno, è stato indetto il Premio Internazionale di Poesia “Città di Milano”, aperto a tutti coloro che, qualunque sia la nazionalità o residenza, presentino testi originali in lingua italiana.

Le opere presentate saranno giudicate da una giuria composta sei donne e uomini con un notevole background culturale. Tra questi, ricordiamo: María Lanese, poeta e coordinatrice del Festival Internacional de Poesía de Rosario (Argentina), Nora Moll, docente di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università Telematica Internazionale UniNettuno, Giovanna Pandolfelli, Presidente della Società Dante Alighieri di Lussemburgo, Massimo Arcangeli, docente di Linguistica Italiana all’Università degli Studi di Cagliari, Giuseppe Langella, poeta e professore ordinario di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all’Università Cattolica di Milano, e Danilo Manera, docente di Letteratura Spagnola Contemporanea e di Cultura Spagnola dell’Università degli Studi di Milano.

La premiazione avrà luogo il 14 maggio 2017 presso l’Auditorium del Mudec. Il premio consisterà nella pubblicazione dell’opera a cura della casa editrice milanese Rayuela Edizioni con diffusione dei testi in tutta Italia e oltre.

 

Milton Fernández, Direttore artistico del Festival Internazionale di Poesia di Milano, racconta così la nascita di questa iniziativa:

 

“L’associazione fra l’italiano e la bellezza ricorre da secoli, in tutto il mondo. Perlomeno in quel mondo un giorno lambito dalla bellezza. È la lingua in cui si è da sempre tradotta la magia del creato, quella dell’assenza e del ritorno, dell’amore e del disamore, del coraggio e della pena. La sostanza di cui sono fatti i sogni, per milioni di migranti costretti a lasciare la propria terra, in qualsiasi epoca, verso tutte le latitudini. Alla quale s’afferrano, come a una scialuppa che un giorno li riporterà a casa.”

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