Di #BookcityMilano2018 e della sapienza dei noster vècc

Non so se è per la nostalgia provocata dal prolungato momento di pioggia che ci ha catapultati in questo cupo e caldo autunno milanese, o per il fatto che ho passato da poco il mezzo del cammin di nostra vita, fatto sta che uno dei momenti della prossima edizione di #BookcityMilano2018 ha a che fare con la presentazione di un libro dal titolo: Quanta sapienza i noster vècc, Meravigli Edizioni.

La presentazione del volume avverrà in data 17 novembre 2018 alle h. 15 a cura dell’autore Roberto Marelli e con la partecipazione di Gianfranco Gandini, presidente dell’Accademia del Dialetto Milanese.

A far da cornice alla sapienza dei noster vècc, La Cavallerizza – Via Carlo Foldi, 2 (Corso XXII Marzo) – una meravigliosa dimora milanese, nonché sede del FAI (Fondo Ambientale Italiano).

Nessuno più di Roberto Marelli è in grado di scorrere la storia, le tradizioni e i modi di dire del nost Milan.

Nato nel 1937, milanese da sette generazioni, scrittore, attore e autore – sia per il teatro che per il cinema e la TV – Marelli conosce a fondo la realtà milanese e lombarda e ritiene che valga ancora la pena parlare delle antiche leggende, dei proverbi, e delle filastrocche d’un tempo anche nel mondo odierno, così smaccatamente virtuale.

Secondo Marelli, infatti:

…la sapienza dei nostri vecchi, la saggezza contadina dell’antico buon senso, possono aiutare i giovani d’oggi a guardare con maggiore fiducia il loro avvenire, come hanno fatto le generazioni che li hanno preceduti, uscite dai periodi oscuri di privazione e di dura fatica, con umiltà e serenità. Il mio augurio è che i nostri figli non trascurino le proprie radici e che le tramandino ai loro discendenti.

Quello di Marelli pare proprio il modo migliore di valorizzare l’esperienza dei nostri vecchi, reinserendoli a pieno titolo nel tessuto familiare e sociale meneghino.

Non solo, dà profondità ai tratti tipici della città lombarda, a partire dalla sua innata operosità che spinge alcuni a dire che a Milan, anca i moron fann l’uga, e altri a sostenere che chi volta el cùu a Milan, il volta al pan.

Insomma, Milano è per sempre!

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