Quando le arance si trasformano in tessuti di alta moda è tempo di Orange Fiber. Parola di Enrica Arena!
Orange Fiber nasce da un’idea: produrre fibre sostenibili per l’alta moda. Il vero punto, però, era trovare la materia prima da cui estrarre le fibre, con un processo che creasse valore su più fronti.
Io credo che la ricerca sia il momento in cui l’intuizione incontra la creatività (che qualcuno potrebbe anche definire follia) nell’applicazione di una legge semplice, eppur complessa, che Albert Einstein ha descritto come segue:
Nello spazio nulla si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma.
Quindi? Inizia l’avventura!
A Milano, dove tutto comincia…
Mi chiamo Enrica Arena e sono nata a Catania, ma ho vissuto a lungo a Milano e qui torno spesso, sia per ragioni lavorative, sia perché amo molto questa città.
Mi sono trasferita nella metropoli milanese per frequentare l’Università dove mi sono laureata in Cooperazione Internazionale per lo sviluppo e in Comunicazione. Intorno al 2008-2009, un amico mi mette in contatto con Adriana Santocito che, da Catania, necessitava di trovare una casa a Milano come appoggio temporaneo, in quanto voleva valutare la scuola di moda che voleva frequentare.
In quel momento stavo partendo per l’Egitto per un’esperienza lavorativa in ambito no profit: lascio, dunque, la casa ad Adriana che, nel frattempo, si era iscritta all’AFOL Moda di Milano.
Al mio rientro, è stato naturale condividere gli spazi e le esperienze che sono venute in seguito.
Fibre vegetali e arance: un connubio vincente
Dopo il percorso di studi, Adriana ha deciso di scrivere la tesi finale sulle fibre sostenibili per la moda e, vedendo le foto di un aranceto abbandonato, ipotizza che si possa estrarre una fibra dalle arance.
Insomma, dalla passione forte per la nostra terra è venuta la domanda: cosa si può fare con le arance…a parte spremerle?
Grazie ad una professoressa della scuola di moda, Adriana entra in contatto con una docente del Politecnico di Milano con la quale inizia un percorso di affiancamento con un’assistente di laboratorio per verificare la possibilità di estrarre una fibra dalle arance. Da qui al brevetto, il passo è articolato, ma fattibile.
Competition per start-up fatte dal comune e dalle provincia di Milano perché c’erano soggetti pubblici e privati che validavano l’idea d’impresa. Si vincono dei percorsi di mentorship per lavorare sull’idea imprenditoriale.
Interpretariato e comunicazione con specializzazione Scienze Politiche e Cooperazione Internazionale…Comunicazione per qualcosa che avesse un impatto.
Parco Tecnologico Padano Change Makers for Expo che offriva due mesi di lavoro per lavorare sul progetto…due acceleratori. Da qui, siamo andati a Catania per parlare con i produttori di arance con Telecom Working Capital tramite Confindustria e contatti personali.
Creazione di prototipo utilizzando impianti universitari. Questo è stato fatto in Trentino che, in quel periodo, supportava le nuove imprese. Poi stabilimento pilota vero e proprio in Sicilia. Un pezzo della filiera è in Spagna perché non ci sono più aziende in Italia che si occupano della filatura della cellulosa.
Estrazione in Sicilia, filatura in Spagna, tessitura in Spagna.
Ferragamo è nata poco prima di Expo. Siamo stati contattati dalla loro responsable r&s e ci ha proposto un icnontro perché poteva essere interessante da presentare ad Expo. Due anni di relazione e l’anno scorso il 22 aprile 2017 è uscita la prima collezione.
Oggi siamo impegnati nel miglioramento del processo e abbiamo contatti nel mondo della moda. Siamo state selezionate nell’acceleratore di Fashion for good ad Amsterdam dove siamo state selezionate e siamo
Stoccolma H&M premio 3 anni fa per stampati innovativi per la moda. Premio in denaro+anno di accompagnamento. Per quest’anno una testimonial cinese