Dal Business Awareness Institute, la speranza di un nuovo umanesimo
Vi siete mai sentiti pronti al via, sulla linea di partenza, con la concentrazione degna di un monaco zen, intenzionati a cambiare tutto, perché era il momento più appropriato per farlo? Ma, nell’istante dello scatto, in quei primi attimi in cui pensate di essere pronti a decidere del vostro destino, i piedi non muovono un passo.
You can’t be curious and angry at the same time.
(Catherine Hoke, A second Chance)
E vi ritrovate, frustrati, con la testa tra le mani a chiedervi cosa, anche questa volta, sia andato storto.
Alzi la mano chi non ha mai sperimentato questa situazione!
A dirvela tutta, io le mani le alzo tutte e due, perché mi sono trovata spesso – e mi ritrovo ancora oggi – nella posizione di voler produrre un cambiamento, riuscendoci solo parzialmente o, non riuscendoci proprio.
Il problema è che, essendo l’unica testimone, non ho proprio nessuno a cui attribuire la responsabilità della mia sconfitta. E continuo, così, a perpetrare gli stessi errori ed a sentirmi come un animale in gabbia, presa dentro un’invisibile trappola che ho costruito con le mie stesse mani.
Mi chiedo: perché è così? Perché non riesco a produrre un cambiamento duraturo, così da generare i risultati che voglio per me, in modo da alimentare la ruota della speranza che tiene alto l’umore, in vista della tanto agognata felicità? Perché è così difficile essere felici e, invece, è così facile abbandonarsi alla lamentela e al vittimismo?
Sofia Crespi, psicoterapeuta e neuroscienziata, spiega:
Da un punto di vista psicologico, è innanzitutto necessario indagare l’equazione felicità uguale cambiamento.
Spesso, infatti, cambiare significa allontanarsi da una situazione negativa che, già di per sé, ci arreca disagio. Al fine di creare, invece, un atteggiamento positivo verso il cambiamento, è necessario modificarne la direzione: non si cambia per scappare da qualcosa, ma per andare verso qualcosa. Ecco che il binomio felicità uguale cambiamento può essere visto sotto una luce favorevole, scatenando l’immaginazione e il desiderio di muoversi verso ciò che desideriamo.
Per molte persone però la sola idea del cambiamento è stressante, figuriamoci la sua messa in atto: meglio usare la strategia dei piccoli aggiustamenti piuttosto che stravolgere tutto…
Insomma, cambiare è una delle cose più difficili in assoluto.
Dato questo scenario, come agire il cambiamento?
Il metodo più efficace è quello studiato e sperimentato dal Business Awareness Institute che, attraverso il workshop gratuito che si terrà il 07 giugno 2018 presso LA CAVALLERIZZA – via Carlo Foldi 2 a Milano – spiegherà, dopo una prima introduzione relativa alle ultime scoperte in campo neuroscientifico ed esercizi mirati, il metodo attraverso il quale è possibile una trasformazione individuale e globale che conduce ad una migliore qualità della vita in tutti i suoi aspetti.
Aderite numerosi!
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