WeMi Venini apre le porte al Welfare di tutti e per tutti
Cosa si intende per Welfare e perché è importante in una città come Milano? Partiamo con la definizione.
Welfare: Sistema che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione dei servizi sociali ritenuti indispensabili. Qualsiasi iniziativa diretta a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, specialmente dei lavoratori.
Importante, quindi? Assolutamente sì!
Tre soggetti per il Welfare a Milano
Come implementarlo? Ci pensa COMIN, cooperativa sociale che, all’interno del progetto HUG La fabbrica del Welfare, gestisce WeMi Venini, uno dei sette spazi progettati insieme agli operatori dei partner del progetto Welfare di tutti.
Il 12 gennaio 2018 a partire dalle 17.00 avrà luogo la festa di inaugurazione del nuovo spazio milanese in via Venini 83, con l’intervento dell’assessore alle Politiche Sociali, Salute e Diritti del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino.
Sono molte le tematiche che verranno seguite presso lo spazio WeMi Venini: dalla coesione sociale alla cura e benessere delle persone, dall’inserimento lavorativo di persone svantaggiate all’innovazione urbana, fino ad arrivare allo smart working ed alla mobilità sostenibile.
L’evento prevede alcune attività dedicate a grandi e piccini (molte iniziative si protrarranno per tutta la settimana):
- La proiezione del documentario sul tema dell’affido familiare Il bambino invisibile.
- Dalle 18.00 alle 19.00, il laboratorio musicale Suono e risuono…sono
Tre sono i soggetti che hanno permesso l’avvio di HUG La fabbrica del Welfare:
- COMIN, cooperativa sociale nata a Milano nel 1975 con l’obiettivo di dare vita a progetti educativi a favore di bambini e famiglie in difficoltà. Le attività iniziali, rivolte all’accoglienza in comunità ed all’assistenza domiciliare ai minori, sono state affiancate da altre volte alla promozione del benessere di giovani e famiglie e di strumenti quali l’affido.
- HUG Milano, associazione nata dalle passioni condivise delle sue ideatrici. Il punto di sviluppo è la zona NoLo (North of Loreto) in cui, grazie ai fitti contatti intessuti da NoLo Social District, HUG diventa centro di risposta alle esigenze ed ai bisogni riscontrati.
- Comune di Milano che partecipa attraverso la Direzione dell’Area Emergenze Sociali, Diritti ed Inclusione. In particolare, l’Ufficio Progetti coordina il progetto Welfare garantendo la comunicazione tra tutti i referenti del sistema WeMi, mentre l’Ufficio Integrazione Sociale – che gestisce il Centro Mediazione Lavoro – prevede azioni di accompagnamento all’inserimento lavorativo, dopo l’individuazione dei soggetti fragili. Molto interessante è notare che il progetto Hug La fabbrica del Welfare è nato dal basso, da alcune realtà del territorio che avevano già i fondi per finanziarne gli esordi. Il ruolo del Comune di Milano è di coordinamento e sostegno dell’iniziativa, mettendo a frutto l’investimento per la creazione dell’ecosistema WeMi.
Welfare di tutti, un progetto vitale per la città
A proposito del progetto HUG La fabbrica del Welfare, Emanuele Bana, presidente di COMIN, dice:
Questo progetto si propone di lanciare messaggi positivi, di insegnare, ma anche di imparare attraverso momenti di co-progettazione e trasformarsi per poter svolgere nel tempo la sua funzione rigenerativa sul territorio. HUG si collega a Welfare di tutti, un progetto che s’innesta sulla vision del Piano di Sviluppo del Welfare del Comune di Milano e si propone la costruzione di un welfare ‘di tutti e per tutti’, in grado di superare la frammentazione, di abbattere le barriere create tra i cittadini, di generare valore, capitale sociale, legami e di ricomporre le risorse sia formali sia informali, valorizzando e connettendo competenze.
Il welfare, quindi, diventa argomento importante per Milano, una città che ha visto negli ultimi anni un mutamento sostanziale della propria composizione: dall’invecchiamento della popolazione alle differenti caratteristiche delle famiglie; dalla progressiva – a volte drastica – riduzione di risorse dovuta alla crisi economico-finanziaria fino alla necessità di servizi di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia per arrivare alla gestione della diversità culturale.
Alcuni dati sono rilevanti per comprendere il valore del progetto nella città di Milano:
- gli anziani con più di 66 anni sono 320.000, un quarto della popolazione residente, di questi 92.000 hanno più di 80 anni e 40.000 non sono autosufficienti.
- Il 52,7% delle famiglie milanesi è composto da una persona sola.
- Il ruolo della donna è cambiato: l’ingresso sempre più importante nel mondo del lavoro rende necessarie politiche adeguate per la cura di figli e genitori anziani.
- 225.000 individui e 108.000 famiglie sono in condizioni di povertà relativa e si stima che la povertà assoluta interessi circa il 7% della popolazione.
- Il 18,8% del totale della popolazione residente (il 10% in più rispetto al 1999) proviene da paesi stranieri con prospettive di crescita.
La scelta dell’area NoLo (North of Loreto) non è casuale: si tratta di una zona della città a tradizione operaia, oggi in profonda evoluzione, in cui sono necessarie nuove forme di socialità ed aree di incontro.
Le attività gestite da COMIN all’interno dello spazio WeMi sono rivolte a tutti i cittadini e comprendono: ascolto e rilevazione bisogni, informazione, orientamento, incrocio domanda e offerta, assistenza all’economia personale, costruzione di nuove soluzioni, promozione e sviluppo di servizi condivisi tra più persone, promozione e sviluppo di servizi di welfare condominiale. La collaborazione con i servizi sociali professionali territoriali di zona sarà stretta ed avrà l’obiettivo di promuovere, nell’ambito degli scopi previsti dal progetto, percorsi di sostegno all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso l’attivazione di borse lavoro.
Un contributo della Fondazione Cariplo coprirà le attività legate allo start up dello spazio WeMi, dello smart working, dello spazio consulenze e della promozione della mobilità sostenibile. Gli altri servizi saranno sostenuti con risorse proprie dei partner e con le entrate legate ai servizi.
Continua Emanuele Bana:
Ritengo significativa la collaborazione con una start-up di giovani donne (Hug) che ci accoglie: insieme realizziamo un mix di cultura, informazione, ristorazione, accoglienza dei bisogni dei cittadini. La collaborazione di una impresa con una cooperativa sociale darà buoni frutti.
Il Welfare a Milano è sempre più una questione dei cittadini e della collaborazione tra pubblico e privato per attivare politiche e comportamenti di valorizzazione della diversità, integrazione ed inclusione che fanno bene alla città!
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