Il Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli è un punto di riferimento per le mamme in difficoltà

Paola Marozzi Bonzi è madre e nonna e, per anni, è stata insegnante di ragazzi in difficoltà per ritardo mentale. Specializzata in psicologia e pedagogia, Paola Marozzi Bonzi è, da lunghissimo tempo, una consulente familiare e, proprio nell’ottica di aiutare le donne a portare a termine gravidanze incerte e difficili, nel 1984 ha fondato il Centro di Aiuto alla Vita della Clinica Mangiagalli (CAV).

Nata nel 1943 nel mantovano, Paola Marozzi Bonzi è approdata a Milano ancora piccola e, a pochi mesi dalla nascita della prima figlia, ha perso la vista. Come parla di questa esperienza è un esempio per tutti:

Mi sono ammalata agli occhi quando la mia prima figlia, Cristiana, aveva quattro mesi. Forse la mia giovane età mi ha impedito di farne una tragedia: ho continuato la mia vita, ho avuto un secondo figlio.

Con il suo ampio e corposo curriculum, Paola Marozzi Bonzi ha speso una vita per la vita: il suo impegno a favore delle mamme e dei loro bambini è davvero notevole. Impegno instancabile che le è valso il prestigioso Ambrogino d’oro, premio che ogni anno viene attribuito ai milanesi che si sono distinti in vari campi.

A questo proposito, la signora Bonzi commenta:

È stata una lieta sorpresa. Mi ha fatto piacere, ma ora fa già parte dei ricordi e torno a guardare avanti.

Davanti cosa c’è? Sempre al centro, c’è la sua opera di infaticabile direttrice del Centro aiuto alla Vita della Clinica Mangiagalli.

Perché proprio questa clinica? Indubbiamente, perché qui hanno sede la  prima e seconda cattedra di Ostetricia e ginecologia. Ma anche perché la Mangiagalli, forse anche a causa del fatto che è la struttura ospedaliera di Milano dove si registra il maggior numero di parti, rappresenta da sempre tutto ciò che è relativo alla maternità, sia essa cercata o negata.

Coloro che si rivolgono al CAV vengono accolti, ascoltati ed accompagnati ad una presa di posizione circa il proprio destino e circa il futuro del proprio figlio. Talvolta, ci si trova di fronte a persone – donne o coppie – che hanno problemi apparentemente insormontabili anche per gli operatori del Centro di Aiuto alla Vita, ma grazie alle risorse messe in campo attraverso la condivisione delle preoccupazioni e delle fatiche, si scopre che dare la vita è un esperienza possibile ed emozionante.

Proprio a proposito di maternità cercata o negata, Paola Marozzi Bonzi afferma:

Lo scorrere della vita sulla terra mi sembra come la tessitura di un gigantesco arazzo. Ci sono innumerevoli punti, alcuni belli e splendenti, che rappresentano le persone felici, quelle che hanno realizzato la loro vita. Ce ne sono altri meno lucenti, ma almeno ci sono. E poi ci sono i punti mancanti.

I punti mancanti sono i bambini che non sono venuti al mondo, perché è stata loro negata la vita.

Il CAV è, dunque, il luogo di incontro tra le difficoltà delle donne e delle coppie e la possibilità di donare la vita, superando gli ostacoli, anche attraverso un colloquio di riflessione che le donne al primo trimestre di gestazione possono fare come previsto dalla Legge 194 del 22 maggio 1978 Norme per la tutela sociale della maternità e sulla tutela della gravidanza.

Ad ogni mamma consapevole corrisponde un bimbo sereno e tante possibilità di un florido avvenire.

Ma quali sono le attività svolte dal CAV? Tante, ma tra queste ce ne sono due importanti.

Il CAV e l’accoglienza

Nell’accoglienza, c’è un progetto rivolto a donne sole o coppie che attendono un figlio, ma sono in condizioni di disagio, sono prive di un’abitazione e sono in grave difficoltà economica. Per questi soggetti è prevista l‘accoglienza gratuita in una casa per tutta la durata della gravidanza e dopo la nascita del bimbo.

Obiettivo di questa forma di accoglienza è quello di far vivere una gravidanza serena e di permettere il ripristino delle condizioni economiche e sociali della donna o della coppia, attraverso l’aiuto di servizi diversi presenti sul territorio.

Il CAV e il sostegno alla maternità

La maternità cambia la vita ed ha un impatto emotivo notevole su ogni donna. Le emozioni possono essere contrastanti e spaziano dalla gioia alla paura, soprattutto se le mamme versano in stato di difficoltà perché economicamente non autosufficienti o sole.

L’accompagnamento delle donne durante tutta la gravidanza e fino al compimento dell’anno del bambino, diventa un progetto con diversi obiettivi:

  • sostegno psicologico alla donna che deve affrontare un cambiamento importante della sua vita;
  • consulenza dell’educatrice e dell’ostetrica, per favorire la crescita armoniosa della coppia mamma-bambino;
  • fornitura di tutto ciò che è indispensabile alla buona crescita del neonato;
  • fornitura di ciò che serve a garantire il benessere della famiglia;
  • supporto burocratico per la produzione della documentazione relativa a sgravi fiscali e contributi a favore della maternità.

Il CAV e lo Spazio per la Vita

Con l’aiuto di Fondazione Cariplo, realtà italiana molto attiva sul fronte sociale, nel 2017 è stato realizzato il progetto di riqualificazione del servizio di distribuzione degli aiuti alle mamme, grazie all’acquisto di un magazzino a Milano in via Valsugana 1 (MM 3 Lodi), dove sono stoccati tutti gli aiuti concreti raccolti che vengono distribuiti alle mamme, secondo un progetto personalizzato per ciascuna.

In un unico luogo, dunque, le mamme possono trovare tutto ciò che necessitano per sé e i propri figli.

Insomma, grazie anche a Fondazione Cariplo, il CAV può offrire un ulteriore gesto di attenzione e cura a tutte le mamme! Perché una mamma possa nascere ogni giorno…

#labiografadelweb è dalla parte di tutte le mamme!

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