La voce perfetta di Omar Bresciani vi fa volare fuori dalla gabbia

Prendo lo spazzettone e lo incastro nel bidone della pattumiera così che rimanga inclinato: il mio rudimentale microfono è pronto. Raduno i concorrenti, metto a sedere il mio pubblico, poi chiudo gli occhi e, in un attimo, mi ritrovo immerso in una gara di canto come a Sanremo.

Avevo solo sei anni, ma è lì che ho cominciato a capire cosa volevo fare da grande e, da allora, non ho mai smesso di coltivare il mio sogno di diventare un cantante.

Milano, città che mi piace e che offre così tanto

Mi chiamo Omar Bresciani e sono nato a Pietrasanta il 24 marzo 1982. Per il momento continuo ad abitare nella bella e turistica Versilia, ma ho una grande passione per Milano.

Il mio primo viaggio nella città meneghina l’ho fatto a 15 anni: insieme ad un amico, ho bigiato la scuola per farmi un giro verso la Galleria del Corso alla ricerca dell’ufficio della grande Caterina Caselli.

Da quel giorno, nelle mie peregrinazioni  per l’Italia, sono tornato spesso a Milano per serate, spettacoli e collaborazioni.

Vola insieme a me, vola insieme a me, fuori dalla gabbia e verso il sole che già c’è.

(Fuori dalla gabbia – Omar Bresciani)

Certo, non posso dire di riuscire ancora a mantenermi attraverso la mia passione per il canto. Come molti, mi confronto con le difficoltà di un sistema che non necessariamente valorizza i talenti, ma anche con qualche limite legato alla mia educazione. Vengo, infatti, da una famiglia operaia – molto affettuosa e piuttosto numerosa (sono il quinto di cinque fratelli) – che onora il lavoro sopra ogni cosa. E i sogni? Beh, per quelli c’è tempo e se son rose fioriranno!

Ecco perché, abituato da sempre all’idea di dovermi mantenere da solo, ho cominciato a lavorare molto presto per avere il denaro necessario a sostenere la mia passione per il canto. In un primo momento, ho accettato di lavorare per un noto marchio di abbigliamento: mi occupavo di vendita ed ero un personal stylist. Il lavoro era appassionante, ma estremamente impegnativo, soprattutto perché giravo di negozio in negozio, insegnando ai miei colleghi ad avere “quel colpo d’occhio” sulle clienti che avrebbe garantito loro il meglio della collezione.

 

Ad un certo punto, però, ho deciso di lasciare: macinavo più ore di un’orologio, rischiando di mettere a repentaglio il mio obiettivo primario che rimaneva quello di avere quanto necessario per esprimere il mio talento nel canto.

Ad oggi, dunque, il mio principale impiego è presso un negozio in Versilia. Sono più tranquillo ed ho il tempo per studiare e coltivare le relazioni che mi garantiscono la presenza a serate e spettacoli interessanti.

Il successo è qualcosa che si costruisce giorno dopo giorno. E’ stata la mia costanza, alla fine, a cambiare anche l’approccio che la mia famiglia ha sempre avuto nei confronti della mia passione. Le notizie che mi riguardano che compaiono sui quotidiani e le miei esibizioni in televisione accanto a personaggi famosi, hanno contribuito ad aumentare il rispetto che i miei genitori – che peraltro mi hanno sempre amato – hanno verso di me e verso quella che vorrei diventasse la mia professione “permanente.”

Non solo talent show

Ho studiato canto lirico perché ritengo che, in ogni cosa, serva una buona base di partenza. Oltre a questo, persisto nell’esercitarmi e nel mettermi alla prova con concerti e provini. Questo, come ho già detto, mi porta a spostarmi in varie città, tra cui la bella Milano.

Sono anche arrivato alle finali nazionali di Sanremo e mi piacerebbe partecipare a qualche talent show.

Anche se oggi ho cambiato un po’ la mia visione sulla musica. La verità è che non ci sono solo i talent show per far venire a galla il talento di un professionista. Insomma, la possibilità di un cantante non sta solo negli spettacoli che danno notorietà. Ci sono, infatti, anche le feste pubbliche o private, gli eventi, i locali… L’importante è esibirsi, accettare prove sfidanti e, soprattutto, non abbandonare mai il sogno di poter trovare una propria identità. Da questo punto di vista, per esempio, sto registrando un mio disco di inediti con data di uscita (spero!) entro la fine di marzo 2018.

Perché non c’è sconfitta nella vita di chi lotta. E se ‘sta vita è corta, me ne vivo due alla volta.

Se fino ad oggi, però, ho sempre cercato personalmente i miei ingaggi, non nego che mi piacerebbe trovare, qui dove abito, un agente o impresario che mi aiuti a cercare le serate dove poter cantare in Versilia, ma non solo. Questo mi permetterebbe di concentrarmi maggiormente sulla parte creativa del mio lavoro.

A quelli che vogliono intraprendere la carriera di cantanti, invece, voglio dire una cosa: cantare è bellissimo, ma è una vera fatica! Tenere la scena per due ore implica una preparazione tecnica e fisica non da poco. Se sentite di avere qualcosa da dire, non dovete arrendervi alla prima canzone, ma lavorare sodo per garantirvi l’attenzione del pubblico fino alla fine dello spettacolo.

A me, poi, piace che ogni evento o festa in cui intervengo, abbia la scaletta adatta. Cosa canto? Canto il passato e il presente: dai grandi poeti quali Sergio Endrigo, Gino Paoli, Frank Sinatra, fino ai più contemporanei Eros Ramazzotti e Francesco Renga. Adoro la musica melodica, ma amo anche la sperimentazione.

Il progetto di inediti che sto seguendo, infatti, è proprio diverso da tutto quello che ho fatto finora, perché, sfruttando la mia duttilità melodica, mi sto convertendo al pop rock contaminato da diversi stili, tra cui il rap. In questo lavoro sono supportato da un grande musicista che ha trovato degli arrangiamenti decisamente geniali che consolidano un approccio un po’ camaleontico alla musica ed al canto che piace e diverte me e chi mi ascolta.

Per esempio, in uno dei miei brani inediti – dal titolo Che ne sai – c’è l’intervento del rapper emergente LoKing. Una vera bomba che potrete ascoltare a breve!

Anche se canto per due gatti, il cuore batte così forte che se mi esalto sul palco il cuore rischia l’infarto.

Milano è nei miei sogni

Nel mio sogno c’è di vivere solo di musica, proponendo grandi classici e canzoni di cui sono l’autore. Sto seminando, perché se non semini con costanza e determinazione non raccogli mai.

Nel mio sogno c’è anche Milano, dove ho coltivato tante amicizie e dove, non posso negarlo, continuo a cercare provini e audizioni. Rispondo anche ad annunci che ricercano crooner, professionisti che cantano e intrattengono un po’ alla Massimo Ranieri o, se volete un esempio più recente, alla Micheal Bublé.

Indubbiamente, se vivessi a Milano tutto sarebbe più semplice: le opportunità di lavoro sono praticamente infinite! E poi a Milano funziona tutto, o quasi. Volete mettere?

D’altro canto, non posso dimenticare che io vivo a Pietrasanta, la città degli artisti. E’ fuor di dubbio, quindi, che parte della mia creatività viene proprio dalla mia terra a cui io sono affezionato e profondamente grato. Per il momento, dunque, va bene così. In Versilia sento di avere un porto sicuro, mentre a Milano, per quanto mi piaccia cantare, mi sentirei perso.

Questo non cambia il mio sogno che rimane saldamente ancorato alla metropoli milanese dove mi sono già esibito e dove mi piace passeggiare, accompagnato dai miei amici. Ho una passione per la zona delle Colonne di San Lorenzo, dove ci sono molti locali, ma dove è anche possibile sedersi su quelle antiche pietre a fare quattro chiacchiere.

Frequento spesso il Blanco, in via Giovanni Battista Morgagni 2, mentre durante la settimana della moda, niente mi può far desistere da un aperitivo un po’ chic all’hotel Straf, in via San Raffaele 3. In genere, mi piacciono i locali dove c’è tanta gente, non troppo formali e con un pizzico di eleganza!

Milano ha un cielo grigio che incanta, ma la Stazione Centrale…

A me piace Milano con la sua scala di grigi, perché anche quando il cielo è torbido, come in certe giornate d’inverno, la città mantiene la propria vivacità. Anzi, proprio in quei giorni, le proposte sembrano moltiplicarsi. Vi parrà una strana affermazione, e forse lo dico perché abito in un luogo che d’estate s’accende, ma che con il freddo si spegne. Dalle mie parti, il sabato e la domenica dopo le 19 non trovi più nulla di aperto! Un vero mortorio.

Ecco, se dovessi dire cosa mi piace meno di Milano, la mia scelta cadrebbe sulla Stazione Centrale: per quanto sia stata rinnovata, sa di cattivo e quando arrivo, scappo fuori sulla piazza per ritrovare la Milano che apprezzo di più. La stazione mi dà sempre una certa tristezza e mi fa sentire insicuro.

Continuerò finché avrò forza, perché non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta.

(Il mio momento è adesso – LoKing)

Un’ultima cosa: tra i miei progetti per il futuro c’è uno spettacolo in cui il canto è sempre protagonista. Uno spettacolo che si ispira a Sanremo, con la sua moda e i suoi costumi. Una storia che ricostruisce un’epoca con tutti i suoi passaggi ed i cambiamenti che lo hanno fatto diventare l’evento che è oggi.

Chi vivrà, vedrà!

Per informazioni, contatti, un ingaggio e un bel Like

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#labiografadelweb vi augura buona lettura e buon ascolto!

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