Sofia Crespi e la neuroscienza del cambiamento
Vivo a Milano perché è la città dove sono nata, in cui ho studiato e mi sono formata. Dopo avere girovagato durante gli anni dell’Università e del Dottorato, sono tornata nella metropoli meneghina a lavorare. Non saprei dire se Milano sia il mio posto per sempre. Lo è, per ora, anche se un cambiamento geografico e di vita non mi dispiacerebbe….
D’altro canto, Milano mi piace, soprattutto in questo momento storico: la città è bella in ogni suo angolo con l’architettura nuova accanto a quella più tradizionale, l’aria di fermento e di cambiamento che si respira in un continuo divenire dove tutto sembra possibile. Sicuramente, non è proprio tutto oro quel che luccica, ma almeno Milano ti fa sperare.
E questo è già molto!
Milano, dove tutto è cominciato
Mi chiamo Sofia Allegra Crespi e, prima di tutto, sono una persona. Poi, sono la mamma di due splendide bambine e sono anche figlia e sorella.
Famiglia a parte, il mio tempo si divide tra il mio lavoro di psicoterapeuta e quello di ricercatrice universitaria in Neuroscienze.
Da qualche tempo, inoltre, collaboro con Pierangelo Pollini alla BAI, Business Awareness Institute: in questa veste, ho cercato di dare un fondamento scientifico alla sua idea di trasformazione consapevole dell’individuo.
Dopo la laurea in Psicologia presso l’Università Vita Salute San Raffaele di Milano e il dottorato di ricerca in neuroscienze presso l’Università Bicocca, ho deciso di intraprendere la carriera accademica e di ricerca, come naturale proseguimento del mio percorso.
Non nascondo, però, che lo svolgimento della professione di ricercatore in Italia presenta parecchie difficoltà. Nel nostro paese, infatti, la carriera di ricerca deve necessariamente andare a braccetto con quella accademica che è tortuosa lunga, complicata, in mano a pochi eletti e con una scarsa probabilità di ricambio e crescita.
Io ci sono arrivata lavorando sodo, ma ammetto di trarne oggi poca soddisfazione, con scarse prospettive per il futuro.
Il cambiamento come strumento per esprimere il nostro pieno potenziale
Oggi, a 40 anni, mi sento pronta per un cambiamento: vorrei poter diffondere le idee in cui credo, ovvero dare consapevolezza di sé agli individui affinché possano affrontare il nuovo mondo e la nuova umanità che ci circonda.
Se dovessi declinare la mia mission, la descriverei con due slogan: Save the Planet e Save the Human Being.
Perché? Intanto, credo fermamente che l’obiettivo ecologico di salvaguardia del pianeta competa a tutti. Per quanto riguarda l’obiettivo umano, invece, è da leggersi in chiave deterministica-evoluzionistica: l’uomo prima deve salvare se stesso – attraverso la presa di coscienza di chi si è e di cosa si fa (e perché!) – e poi deve salvare o salvaguardare il suo ambiente, il posto dove deve essere e dove fare.
Per me, il cambiamento dell’individuo è soprattutto in relazione a qualcosa e a qualcuno ed è in questo contesto che vorrei operare e continuare a lavorare.
Essere partecipe dell’evoluzione umana è essenziale per me, ma onestamente non ne trovo traccia nella mia infanzia. Non ricordo cosa avrei voluto fare, ma credo proprio di non aver mai pensato di fare la scienziata!
In ogni caso, il mio percorso è pienamente voluto e Milano è diventata la sede più appropriata.
Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza la cambiamento lo è.
(Buddha)
Devo dire che, nonostante Milano mi piaccia ed abbia un’offerta notevole, frequento pochi locali. Amo soprattutto i ristoranti, dove cerco di mangiare quello che non cucinerei mai a casa e…di bere del buon vino!
Per me, il massimo è un posto non troppo di moda, ma in posizione centrale e comoda, dove si possa bere un buon drink e poi sedersi a tavola. Mangio di tutto, quindi il vero must è che ci sia sempre qualcosa di nuovo da provare.
Milano e la nebbia…
Ovviamente, Milano significa locali, ma anche eventi ed intrattenimento. Durante il Salone del Mobile ho girato tutto il FuoriSalone, che ogni anno diventa sempre meno frequentabile, perché è invaso di gente, ma sempre più bello e pieno di spunti per tutti, addetti ai lavori e non.
Oltre a questo, amo molto il cinema e le mostre, ma anche la città vista dall’alto, come quella che si gode dal Duomo: una salita tra le guglie e sotto la Madonnina, che regala un panorama strepitoso!
E quando Milano diventa troppo grigia, mi rifugio al lago, dove vado appena posso: mi basta vedere l’acqua per calmarmi e recuperare il contatto con la Natura. Il lago mi piace in tutte le stagioni: in primavera per i fiori e il clima mite, in autunno e in inverno per l’atmosfera un po’ malinconica che riscaldo con il camino e in compagnia di un bel libro.
Per me, questi momenti sono un vero toccasana.
Milano, progetti, il futuro
Il mio futuro prevede grandi cambiamenti di cui, ancora, non conosco la direzione. Il mio sogno è quello di cercare, insieme a Pierangelo Pollini, di rendere la BAI, Business Awareness Insitute, un’azienda prospera dove sia possibile lavorare divertendosi, diffondendo le nostre idee sull’essere umano e la sua evoluzione e imparando ogni giorno qualcosa di nuovo.
Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita.
(Confucio)
Il tutto in questa magnifica Milano che, però, renderei più accogliente e sicura, più vivibile per le famiglie e per i bambini e – perché no? – anche un filo più pulita!
Per informazioni sui prossimi workshop sul cambiamento e la definizione di obiettivi: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-larte-di-definire-gli-obiettivi-e-creare-la-propria-realta-di-successo-47383006849
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